Matthew Le Tissier, Le God

Un grosso pesce in un piccolo stagno. Matthew Le Tissier, uno dei più forti attaccanti ad aver mai giocato in Premier League, senza esagerare. Giocatore tecnico, dotato di un tiro potente, Le Tissier era capace tanto di giocate mozzafiato quanto di gol incredibili. Quando era in giornata, le partite le vinceva da solo.

Una vita al Southampton, un’intera carriera. Eppure le sirene delle grandi squadre hanno cantato. Chelesea, Arsenal, Tottenham e soprattutto Manchester United, tutti in coda alla porta di Le Tissier, una porta però rimasta sempre chiusa.

“Preferisco i pub e la gente di Southampton, lasciatemi qui.”

E lì è rimasto. Dal 1986 al 2002. 540 presenze in partite ufficiali e 209 gol. L’invidiabile record di 48 rigori realizzati su 49 tirati (a questo link il suo unico errore). Nessun trofeo di squadra vinto. Mai a competere per la vittoria di un campionato o di una coppa. Nessun grande palcoscenico internazionale calcato.

Ma tanti gol e tante giocate da lasciare a bocca aperta. Tutto ad appannaggio esclusivo dei suoi tifosi.

Arriva a Southampton nel 1986 dalla piccola isola sulla Manica di Guernsey. Esordisce a 18 anni in coppa di lega contro il Manchester United, in una fredda giornata di novembre. Entra e segna 2 gol nel roboante 4-1 dei Saints all’Old Trafford. Sconfitta fatale per l’allora allenatore dei Red Devils Atkinson, che verrà esonerato per essere sostituito dal rampante Ferguson, futuro Sir Alex. Giornata memorabile per il nostro, che sancisce l’inizio di quella che sarà nella fredda terra di Albione la più romantica storia d’amore moderna tra un calciatore e una città.

In un’epoca in cui tutto corre sempre più veloce, in cui la società impone ritmi sempre più frenetici, in un mondo sempre più competitivo e globalizzato. Negli anni in cui inizia ad affermarsi il prototipo del calciatore moderno, Matt è quella figura d’altri tempi, nostalgica e romantica, che viaggia in direzione ostinata e contraria. Che rifiuta di fare il grande salto, per pigrizia e per l’amore della sua gente. Quella figura della quale non puoi far altro che innamorarti.