L’eterno splendore del fabbro difensore

Paolo Montero, recordman di espulsioni in Serie A.
Di spalle anche un ottimo Zebina…

Il calcio cambia. Cambia il gioco, cambiano le tattiche, gli interpreti, gli schemi, cambia la velocità di gioco, cambiano i ruoli. Il portiere gioca coi piedi, il difensore imposta dal basso, la punta fa gioco, il regista illumina. Il terzino non è più fluidificante, ma di spinta.

Cambiano i calciatori, cambiano gli allenatori, cambiano le società, cambiano gli stadi. Cambiano le regole e le loro interpretazioni.

Il quarto uomo, poi gli arbitri addizionali di area, la goal line technology, il VAR. L’arbitro è direttore (di gara) e il guardalinee è giudice (di linea).

In questa fluidità di ruoli e definizioni, in un’epoca in cui il portiere deve “fare gioco” e il difensore fare il regista, l’inguaribile romantico del calcio di una volta fatica a trovare certezze. Ebbene, in questo marasma moderno, bello e spesso incomprensibile (pare che Guardiola volesse schierare Neuer a centrocampo…), ci sono ancora delle figure statuarie, immutabili e presenti. E non sono i presidenti delle società, anche quelli ormai cambiano spesso.

Taribo West in “azione” su Kanchelskis.

Ma sono quella particolare categoria di difensori che non si piega alle nuove regole del gioco. Che non scende a compromessi, che tra spazzare e passare sceglie la prima opzione. Che ragiona col vecchio “palla o gambe”. Che al tiki taka alla Guardiola, preferisce la buona vecchia “palla lunga e pedalare” alla Rocco. Che ha i piedi buoni… solo per correre e saltare, che ha la testa… giusto per colpire la palla.

Provocatore, violenta, incline all’edonismo e all’autoesaltazione. Nel famoso “calcio che conta” va scomparendo, ma se cercate bene, nelle rose di quasi tutte le squadre, ancora si possono trovare degli eccelsi rappresentanti. Nascosti, spesso di rincalzo, buoni a difendere un vantaggio negli ultimi minuti. O schierati dall’inizio se la causa lo richiede. Fedeli e coraggiosi, all’occorrenza mediani o centravanti.

Terry Butcher, un tipo tranquillo.

Questa categoria vituperata dal calcio moderno detta invece legge nelle leghe inferiori. E se i video su falli da rosso diretto e interventi killer fanno tante visualizzazioni quanti i gol dei grandi campioni, la cosa è che tutto ciò ci diverte. Ci piace, ci intriga, ci fa chiedere: come può uno sport basato sul pallone produrre gesti tanto belli e violenti senza che il pallone diventi necessario per il loro compiersi. Un po’ è di certo dettato da quel voyeurismo insito nella natura umana, un po’ è la ricerca di quel po’ di autentico che il gioco del calcio ha ormai perso. E allora, ben venga il difensore che non sa fare un passaggio di 3 metri, che spazza, che ruggisce, che è brutto, sporco e cattivo, che emoziona.

A questo link proponiamo un video esplicativo, ossia il trattamento Gentile applicato su Maradona.