Le scarpe bianche di Marco Simone

Verdi, gialle, azzurre, fluorescenti, metallizzate, di colori diversi… Di scarpe, nei campi di calcio, ne vediamo di tutti i colori. Una moda che ha contagiato il calcio a tutti i livelli, dal professionismo all’amatoriale. Ma fino ad un ventannio fa, le scarpe da calcio erano solo e soltanto nere.
C’è forse un momento preciso, in cui le scarpe colorate fecero ufficialmente il loro ingresso nel mondo del calcio. E quel momento, che forse i tifosi milanisti ricordano più di altri, è la finale di Coppa Campioni del 1995 tra Milan e Ajax.

Quel giorno Marco Simone scende in campo con un paio di Valsport bianche, abbinatissime alla divisa milanista scelta per l’occasione. A chi assiste da casa, sembra che il calciatori indossi solo un paio di calzini senza scarpe. In fin dei conti non c’era l’HD e quelle scarpe bianche, sembravano solo un continuo dei lunghi calzettoni. Sorpresa iniziale, un po’ di smarrimento, qualche commento sulla scarsa virilità di un uomo con indosso delle scarpe bianche, ma queste fecero comunque breccia nel cuore degli appassionati più giovani.
Una novità che in realtà non era una novità. Già nel mondiale americano, la Diadora aveva lanciato un paio di modelli colorati: azzurre (per i due Baggio e Signori) e rosse (per i giocatori belgi). Colorazioni comunque non sgargianti e di scarso impatto visivo.
Invece, quelle scarpe di Simone, ti mandavano in tilt. La convinzione che giocasse scalzo accompagnava ogni inquadratura. E se eri abbastanza giovane, già ti immaginavi con le stesse scarpe ai piedi.